«Pio Tarantini delinea pensieri e suggerisce atmosfere. Coerente con il suo stile non invasivo e profondamente riflessivo ci propone in Cosmogonie un modo altro di guardare a noi stessi nel cosmo. Una ricerca, la sua, in cui si sintetizza un percorso culturale serio e appassionato; in cui i riferimenti di tutta una vita trovano casa; in cui la malinconia esistenziale si esprime giocando con l’assurdo.
«Cosmogonie è un corpus di opere in cui prevale la suggestione di spazi e tempi surreali, dove ogni cosa è palesemente finta, con figure e strani oggetti immersi in paesaggi desertici che si stagliano contro infiniti cieli scuri attraversati da pianeti o altre misteriose sagome.
«Il mistero anima queste curatissime mise-en-scène, create partendo da oggetti trovati o inventati, ai quali viene data nuova funzione nella massima libertà di immaginazione, ma con la bussola sempre orientata al suo nord: comunicare, coinvolgere e far riflettere.»

(Estratto dal testo di presentazione di Enrica Viganò).